Colon irritabile: in un caso su quattro è colpa del glutine
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Uno studio scientifico evidenzia che nel 26% dei casi l'ipersensibilità al glutine sembra essere la causa di disturbi intestinali, come il colon irritabile, finora attribuiti alla più frequente patologia intestinale, dalle cause spesso sconosciute. Segui gli articoli con studi scientifici sull'argomento di Spazio SoloSalute®, il tuo centro benessere in centro a Milano per consulenze Naturopatia, Nutrizione, massaggi, bellezza naturale, prodotti naturali.
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Uno studio evidenzia che nel 26% dei casi la sensibilità al glutine sembra essere la causa di sintomi che vengono solitamente attribuiti alla patologia conosciuta come colon irritabile
Il glutine colpevole dei problemi intestinali?
I risultati preliminari dello studio “Glutox”, il cui obiettivo è verificare la reale diffusione della sensibilità al glutine, caratterizzata dagli stessi sintomi della celiachia, mostrano che il glutine può provocare problemi anche a chi non è celiaco. In un paziente su quattro, sembra che questo alimento provochi problemi attribuiti spesso alla sindrome del colon irritabile.
Per capire la causa dei disturbi lamentati dai pazienti, i ricercatori li hanno privati del glutine per tre settimane, sostanza poi reintrodotta “in cieco (glutine o placebo), dai risultati 26% di loro manifestava di nuovo gravi sintomi. Né i medici né i pazienti erano a conoscenza di cosa assumessero, così da avere un reale riscontro di quanti presentavano realmente problemi con questa sostanza.
Diagnosi per esclusione
La diagnosi della sensibilità al glutine avviene per esclusione: ai pazienti viene somministrato glutine e se presentano sintomi simili a quelli della celiachia ma non risultano, dopo attenti esami, né celiaci né allergici al grano sono classificati come affetti da “sensibilità al glutine”.
Sono dati preliminari ma aprono prospettive importanti come ad esempio la possibilità di mettere a punto una dieta ad hoc per questi pazienti, simile a quella per la malattia celiaca. I dati dello studio promosso dall'Associazione ITaliana Gastroenterologi Ospedalieri e dal Centro per la prevenzione e diagnosi della malattia celiaca dell'Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, sono stati presentati pochi giorni a Vienna durante la United European Gastroenterology Week, un congresso annuale che raccoglie tutte le società scientifiche gastroenterologiche del Continente.
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Ansia da colon irritabile
La sindrome del colon irritabile, secondo un’indagine svolta dall’Associazione Italiana dei Gastroenterologi ed endoscopisti digestivi Ospedalieri su 500 malati di 26 strutture, e presentata al loro congresso nazionale, non porta soltanto sintomi fisici; gonfiore, dolore e irregolarità intestinali influenzano molto la qualità di vita causando anche ansia e depressione, inoltre le più colpite sono le donne che ne risentono dal punto di vista psicologico
E’ interessante il dato relativo al disagio percepito: su una scala da uno a dieci, i punteggi sono sempre superiori a cinque.
Che cosa si può fare?
Ecco i consigli di Antonio Balzano, presidente Aigo, per i pazienti:
- mangiare a orari regolari, e con calma;
- praticare un’attività fisica moderata e costante;
- evitare l’uso eccessivo di farmaci (soprattutto di lassativi);
- mantenere la regolarità intestinale (in bagno sempre alla stessa ora, se si può);
- limitare il consumo di alimenti troppo speziati e di alcol.
Anche l’alimentazione è importante, non esistono cibi vietati obbligatoriamente, ma tra quelli più a rischio vi sono:
- latte;
- dolcificanti;
- frutta (soprattutto pesche, pere e prugne);
- verdura (cavoli, carciofi, spinaci, cipolle, rucola, cetrioli, sedano);
- spezie;
- caffè, tè, bevande con caffeina
- bibite gasate.