Coronavirus e autoritarismo: alla paura si aggiunge il virus del terrore
Scritto da Pubblicato il
Coronavirus e autoritarismo: alla paura si aggiunge il virus del terrore
Pechino rafforza la sua stretta sui dissidenti politici. Nelle Filippine lo stesso Presidente comanda alla polizia di aprire il fuoco su non rispetta le prescrizioni sanitarie.
Per chi l'ha sempre immaginata, finalmente è arrivato il momento giusto per mettere in campo la violenza, in modo legale, attuando misure militari contro i trasgressori delle misure restrittive per il contenimento del coronavirus.
Coronavirus e autoritarismo nel mondo
In Cina la quarantena è la scusa e contemporaneamente arma per avere il controllo sui dissidenti politici. Nelle Filippine il presidente esorta la polizia a sparare contro chi non rispetta le misure sanitarie. In Thailandia sono aumentati enormemente i poteri del primo ministro; In Birmania il vicepresidente-generale vara un comitato militare con “pieni poteri”. L'India manifesta il suo fascino verso il dirigismo autoritario gestito dall’apparato militare. In Ungheria il primo ministro ungherese Victor Orban, cavalca l'onda del Covid-19 per ottenere i “pieni poteri” decisionali e operativi
Il virus alleato
Per gli Stati che possiedono aspirazioni autoritarie, il coronavirus è diventato un alleato. Nel continente asiatico il virus dell’autoritarismo rischia di sospendere la democrazia. Il terrore come arma di prevenzione e contenimento della pandemia.
L'esempio è partito da Rodrigo Duterte, lo “sceriffo”, presidente delle Filippine e aspirante dittatore, già noto alle cronache internazionali per gli “squadroni della morte” contro la criminalità locale, in quel caso quando era ancora sindaco della città di Davao.
In un'intervista afferma: “Gli ordini alla polizia e ai militari sono chiari: se ci sono problemi o la tua vita è in pericolo, devi uccidere! Mi hai capito? Morto. Invece di causare problemi, ti mando al cimitero”.
La Cina, spesso nota per la violazione dei diritti umani e il comportamento nei confronti dei dissidenti politici, è stata inserita nel gruppo consultivo del Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite (UNHRC). Inoltre ricoprirà il ruolo di presidente dei processi di selezione per i mandati speciali e avrà decisiva voce in capitolo per la selezione dei membri delle missioni di monitoraggio speciale dei diritti umani nei singoli paesi.
Proprio come se il conte Dracula facesse parte della commissione internazionale per i prelievi del sangue! Humor nero? Non proprio...