La crema solare? Deve essere ecosostenibile per non far male a noi e all’ambiente

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La crema solare? Deve essere ecosostenibile per non far male a noi e all’ambiente

è importante scegliere solari ecocompatibili che rispettino l’ambiente e la nostra pelle». Scelta oggi possibile visto che molte aziende cosmetiche hanno formulato oli e creme solari ecosostenibili di nuova generazione che rispettano l’ambiente acquatico. Segui gli articoli con studi scientifici sull'argomento di Spazio SoloSalute®, il tuo centro benessere in centro a Milano per consulenze Naturopatia, Nutrizione, massaggi, bellezza naturale, prodotti naturali.

La crema solare è uno dei presupposti per prendere il sole senza scottarsi, tuttavia alcune contengono ingredienti tossici che inevitabilmente si riversano nelle acque.

Studi e provvedimenti sui danni causati dalle creme solari

Le Hawaii sono state il primo Paese a proporre un progetto di legge che vieta, nel proprio territorio, la vendita e il consumo di creme solari contenenti due ingredienti tossici per il Reef: l’oxybenzone e l’octinoxate presenti nella maggior parte delle creme. Lo stesso è accaduto sull’Isola di Aruba e su quella di Palau, a est delle Filippine. La ragione di questi provvedimenti, derivano dall’allarme che arriva soprattutto dalla Grande Barriera Corallina dell’Australia che negli ultimi 30 anni ha perso quasi metà dei suoi coralli. Secondo i dati riportati nel manuale “Salviamo il mare e gli oceani” di Agnès Vandewiele (Slow Food Editore), il 25% delle barriere coralline del mondo è già distrutto e il 75% è a forte rischio.

Le cause dei danni ambientali

Le cause di questa perdita sono molte, ma anche le creme solari fanno la loro parte, come evidenziato già qualche anno fa da uno studio pubblicato dai ricercatori dell’Università della Florida su Archives of Environmental Contamination and Toxicology, secondo il quale l’oxybenzone è tossico per lo sviluppo dei coralli e aumenta la loro predisposizione allo sbiancamento, inoltre possono essere nocive anche per la nostra pelle. Qualche mese fa, sulla rivista Jama è apparso uno studio commissionato dalla Food and Drug Administration ad un gruppo di dermatologi americani: è emerso che alcune sostanze penetrano nel sangue attraverso l’utilizzo di filtri chimici.

Pucci Romano, specialista in Dermatologia e presidente Skineco, Associazione Internazionale di EcoDermatologia, spiega che alcune sostanze sono considetate disturbatori endocrini: si tratta di Avobenzone, Oxybenzone, Octocrylene ed Ecamsule, e sono tossici sia per la fauna marina, ma anche per gli umani. Ecco perché è importante scegliere solari ecocompatibili.

Il cambio di rotta delle aziende cosmetiche

Oggi molte aziende cosmetiche realizzano oli e creme solari ecosostenibili che rispettano l’ambiente acquatico; queste sono prodotte solo con ingredienti facilmente biodegradabili, usando packaging con cartone certificato FSC, eliminando il foglietto illustrativo, inoltre le aziende partecipano a progetti ad hoc come il Pur Corail in Indonesia che contribuisce alla creazione di un vivaio di coralli da far crescere e ripiantare al largo di Bali.

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Cosa contengono le creme ecosostenibili

Pucci afferma che vengono utilizzati filtri come l’ossido di zinco e il biossido di titanio, che non sotto forma di nanoparticelle che potrebbero penetrare la pelle, ma in micronizzazione, un metodo che li rende più spalmabili. Per essere sicuri di acquistare una crema ecocompatibile, bisogna  sempre controllare che in etichetta non ci siano le quattro sostanze indicate da Jama ma anche i petrolati come paraffina e vaselina che non sono biodegradabili; le creme, per non essere tossiche, devono contenere  ingredienti vegetali e minerali come olio di girasole, di avocado, di sesamo o di uva ricchi di vitamina E, ma anche olio di crusca di riso, di Karanja e di cotone che hanno proprietà idratanti e lenitive.

Con questi ingredienti si riducono anche i rischi di irritabilità, reattività e sensibilizzazione della cute, tuttavia, anche se meno chimica c’è, meno protezione si assicura, è quindi necessario associare un’attenzione maggiore nei tempi e nei modi di esposizione.

Consigli per un’abbronzatura sana e naturale

Meglio evitare gli spray: spesso gran parte del prodotto manca il bersaglio e arrivi sulla sabbia, da dove può facilmente finire in acqua. Anche la protezione solare ecocompatibile va applicata più volte e nel modo giusto, evitando sempre e comunque sovraesposizioni al sole. «La prima protezione solare è il “buon senso”, perché non basta la singola applicazione della crema protettiva per prevenire i rischi da radiazione UV anche perché almeno per ora è impossibile ottenere una protezione al 100%», spiega Leonardo Celleno, presidente dell’Associazione Italiana Dermatologia e Cosmetologia. Infine, è necessario adottare una strategia antisolare “multitasking” bevendo tanto e assumendo ogni giorno una quantità adeguata di sostanze antiossidanti come quelle contenute in molta frutta e verdure di stagione».

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