La idrocolonterapia
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Che cos'è la idrocolonterapia? A cura di Spazio SoloSalute centro idrocolonterapia Milano
Quando si parla di idrocolonterapia a Milano, di che trattamento si parla? Come funziona? A cosa serve? Quali sono i benefici? Ci sono molti dubbi sulla idrocolonterapia e sulla sua reale efficacia, così abbiamo chiesto a Simona Vignali, fondatrice di Spazio SoloSalute e esperta di idrocolon da oltre 25 anni, di spiegarci tutto sulla pulizia del colon con idrocolonterapia.
Cos’è la idrocolonterapia?
Pulizia dell'intestino con acqua
L’Idrocolonterapia è un trattamento igienico che utilizza l’acqua, senza farmaci o altre sostanze chimiche, per lavare le pareti del colon, o Grosso Intestino, con l’uso di una apparecchiatura che permette di regolare la temperatura e la pressione dell’acqua che viene introdotta nell’intestino.
L’acqua tiepida permette di ammorbidire ed eliminare le feci disidratate, il muco, i parassiti e altro materiale inutile che ristagna nell’intestino.
Lavaggio del colon o colon wash
L’Idrocolonterapia è un trattamento idrico del colon. Idrocolonterapia significa letteralmente lavaggio del colon, in inglese colon wash. L’Idrocolonterapia permette di lavare il colon dall’ampolla rettale al cieco. Il lavaggio intestinale pulisce interamente il colon.
L’Idrocolonterapia è una irrigazione retrograda dell’intestino, che viene compiuta attraverso l’acqua a pressione controllata e regolata termicamente. Il movimento dell’acqua, in entrata e in uscita, genera una leggera onda interna che sollecita con dolcezza le pareti intestinali, promuovendone la motilità spontanea ed attiva. L‘acqua immessa sviluppa un effetto diluente e facilita la peristalsi naturale e ottiene il distacco di eventuali residui fecali incollati alle pareti delle anse intestinali. Ossigena le mucose intestinali, sostiene la circolazione tra il fegato e l’intestino, rimuove i gas in eccesso. Contribuisce al riequilibrio della flora batterica o microbiota.
È, dunque, naturale, non provoca traumi di alcun genere, non genera dolore e non richiede di cambiare posizione durante la terapia. Si gode subito di un benessere generale, percepito già durante il trattamento, che dura anche nei giorni successivi. È sicuro, senza effetti collaterali, se non una sensazione di benessere.
Lo stesso nome di questa pratica, Idrocolonterapia, sintetizza e descrive l’obiettivo: aiutare l’intestino con l’uso dell’acqua, che è l’elemento principale della vita e strumento vitale usato dall’organismo per depurarsi. Il massimo della semplicità e naturalezza.
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Quali sono i benefici della idrocolonterapia?
La pratica igienica e salutare di pulire il colon attraverso un lavaggio a base di semplice acqua, è citata in tutti i documenti più antichi che descrivono le pratiche curative che risalgono a oltre 3000 anni fa.
Il beneficio principale dell’Idrocolonterapia è di contribuire a ripristinare le naturali funzioni dell’intestino. Questo, a sua volta, comporta un lungo elenco di benefici “collaterali” per la salute dell’intero organismo.
Il non corretto funzionamento del Colon, che è l’ultima parte dell’intestino dedicato anche all'espulsione del materiale residuo della digestione e assorbimento di acqua ed elettroliti, può essere la causa di una “autointossicazione” dell’organismo in grado di generare disturbi di ogni tipo, alcuni anche gravi.
Idrocolonterapia: quali controindicazioni?
L’Idrocolonterapia, in linea di massima, non presenta alcuna controindicazione. Può essere praticata in qualunque momento della vita, dall’infanzia alla vecchiaia. Non ha effetti collaterali né a breve o lungo termine.
In alcuni casi è necessaria una supervisione medica per disturbi quali:
È meglio temporaneamente non praticarla in caso di:
È controindicata nei seguenti disturbi:
Quali sono gli effetti della idrocolonterapia per la flora batterica?
La funzione del sistema immunitario
La razza umana è dotata di un particolare sistema immunitario che gli permette di superare, anche pagando un prezzo, lo scontro con l'inquinamento ambientale, che oramai ha raggiunto livelli altissimi e molto pericolosi. Come nella vita sociale lo smaltimento dei rifiuti è il punto dove si infrangono tutti i discorsi di civiltà e di salute. Ogni giorno si legge qualcosa sui giornali che riguarda il difficile smaltimento di qualche tipologia di rifiuti. Oppure leggiamo il lunghissimo elenco di sostanze e veri e propri “materiali” con cui il nostro corpo viene aggredito. OGM, nanoplastiche, metalli pesanti, virus, batteri mortali, microplastiche, smog elettrico, concimi, diserbanti, sostanze chimiche volanti ecc…
Questi elementi “stressano” il sistema immunitario umano provocando infiammazioni nei tessuti, prima di tutto nel sangue, poi negli organi e ancora nei tessuti che li sostengono, quelli interstiziali. Ogni giorno il sistema immunitario spende la maggior parte delle sue risorse per cercare di eliminare queste molecole “innaturali” sconosciute e nocive. Spesso questa attività lo porta a colpire anche cellule sane, come se fossero anche loro “nemiche”, e in questo caso parliamo di malattie autoimmuni.
La funziona immunitaria intestinale
L’organo più coinvolto nella risposta immunitaria è l’intestino, la via dove passa tutto quello che “entra” nel corpo, in qualunque maniera avvenga. L’intestino, nella sua interezza, digerisce, cioè rende assimilabili i nutrienti e poi elimina ciò che non serve. Fin qui tutto bene, non fosse che, nella realtà, i tempi intestinali sono solo un ricordo di qualche vecchio che ancora ricorda qualche proverbio che invitava ad essere parchi nel mangiare. Le reazioni chimiche all’interno dell’intestino, durante il transito, sono migliaia, di cui siamo completamente inconsci. Tutti mangiamo quando ci gira e non quando è necessario. Mescoliamo cibi crudi e cotti e di diversa origine senza scegliere. Usiamo le spezie o altri condimenti complessi in base al gusto e non la loro capacità nutritiva o terapeutica. In realtà introduciamo molte sostanze tossiche che poi…
La parte finale dell’intestino, il colon, è quella che riceve tutto quello che deve essere eliminato. Il colon lavora in Team con il fegato e i reni che riversano verso di lui ciò che va assolutamente scartato.
Ed è in questo passaggio che nascono problematiche importanti per il mantenimento della salute. Infatti, a un certo punto, il sistema digerente, iniziando dallo stomaco, attraverso il tenue, fino al colon, non riesce a degradare in modo adeguato quanto introduciamo attraverso l’alimentazione.
L’intestino tenue sviluppa principalmente processi digestivi e di assimilazione delle sostanze nutritive, il colon, o intestino crasso, è specializzato nell’assorbimento dei liquidi e dei minerali e all’espulsione del materiale residuo, cioè le feci.
Ma c’è di più. Il colon ospita, nella mucosa che lo ricopre all’interno, una microflora batterica importantissima per la produzione di anticorpi attivi nella risposta immunitaria.
Infatti la flora batterica sana forma una sorta di barriera che non permette a virus e batteri di entrare dentro l’organismo e raggiungere gli organi attraverso il flusso sanguigno.
Alcuni batteri ospitati nel colon producono diverse vitamine, come la vit. K e B, la cui carenza potrebbe portare a malattie gravi da deficit.
Riassumendo, il colon è l’organo che realizza gli ultimi processi biochimici da cui derivano il nutrimento, la disintossicazione e la capacità di difendersi dell’organismo.
Avviene l’ultima rielaborazione dei ciò che resta del cibo introdotto, che viene isolato e poi espulso.
Le pareti del colon sono a diretto contatto con tutti i prodotti della tossicità generata dalla digestione, cioè di una fermentazione continua. Se le scorie non vengono espulse nei tempi biologici, diventano sempre più irritanti, infiammano le mucose, superare le difese della flora batterica,l’infiammazione si può distribuire in tutto il corpo e aggredire gli organi interni.
Questa situazione viene chiamata “Disbiosi Intestinale” o “Dismicrobismo intestinale”. Il vocabolo Disbiosi è composto
dal prefisso “Dis”, che indica alterazione o malfunzionamento, e “bios” che indica l’essere vivente o la vita.
Questo concetto è contrario a “Eubiosi”, Eu=bono e Bios= vita, cioè in equilibrio.
Si tratta della “Vita” dei miliardi di microrganismi che popolano l’intestino umano, che grazie a studi recenti, ora viene chiamato Microbiota. Queste popolazioni microbiche, attraverso le quali il colon produce sostanze nutritive, quando vivono in equilibrio dinamico, che significa che nessuna di queste prende il sopravvento, sono “Eubiotiche”.
Al contrario, se si rompe il mutuo rapporto di scambio che porta vantaggi ad entrambi si cade nella “Disbiosi”. Il Microbiota, quando è sano, difende l’intestino dalla proliferazione eccessiva di batteri patogeni, protegge la mucosa intestinale e mantiene il sistema immunitario reattivo. Questo mentre difende la sua sopravvivenza. All’intestino cede vitamine e acidi grassi a catena corta, che sono i sottoprodotti del suo metabolismo.
Se lo stato di Eubiosi viene alterato, si alterano anche le componenti del microbiota e i rapporti tra i vari gruppi di virus, lieviti e batteri che lo compongono. Iniziano a manifestarsi disturbi gastrointestinali e varie disfunzioni in altri apparati dell’organismo.
Disbiosi intestinale, cosa è?
La Disbiosi intestinale è l’alterazione del microbiota che supera le normali alterazioni dei livelli fisiologici, dovuti all’espletamento delle funzioni giornaliere. Se si modifica profondamente la funzionalità quotidiana gastrointestinale, possono insorgere disturbi prima all’interno del colon, come gonfiori, gas, diarrea, stipsi, per citare i più comuni, che aprono la strada a un malessere generale, più o meno marcato, a seconda della soggettività personale, oppure, che è ancora peggio, rimanere silenti, senza presentare sintomi.
Da ricordare che l’intestino contiene l’80% delle cellule immunitarie dell’intero organismo. Perciò è facile comprendere che quando si alterano le funzioni intestinali, le difese immunitarie scendono di efficacia, esponendo l’organismo al rischio di contrarre malattie. Le cellule immunitarie contenute nel microbiota sono in grado di produrre anticorpi capaci di neutralizzare e rimuovere i microrganismi patogeni.
In un intestino regolare e sano la mucosa intestinale si rinnova in circa 4/5 giorni, ma uso eccessivo di medicinali, stile di vita errato, sommati all’inquinamento ambientale, stress eccessivo e tensioni psicologiche, sono alla base di alterazioni delle pareti intestinali e al conseguente rallentamento del ricambio della mucosa e del microbiota.
In parole semplici accade che diminuisce la quantità di “batteri buoni”, come i lattobacilli, e cresca il numero di quelli patogeni, come l’Escherichia Coli, Enterobatteriaceae, Clostridium Difficile e altri... Cambiando la acidità relativa dell’ambiente intestinale.
Il Microbiota possiede una grande capacità di adattamento alle diverse situazioni, imparate lungo la strada dell’evoluzione umana, ma nei tempi moderni una quantità di fattori interni ed esterni possono frapporsi tra il Microbiota e la salute, favorendo l’instaurarsi della disbiosi.
Disbiosi intestinale sintomi
L’adattabilità del Microbiota si rivela a volte come un'arma a doppio taglio. Infatti i primi sintomi della disbiosi sono pochi o silenti. E’ il motivo che li porta ad essere sottovalutati e trascurati. Si parla di “cattiva digestione”, oppure ogni tanto di “pancia gonfia”. Sono sintomi che indicano una disbiosi leggera.
Col tempo può diventare sempre più marcata, se non si assumono scelte correttive. In questo caso i sintomi tendono a diventare più evidenti, creano disagio crescente a volte duraturo nel tempo. Il tutto si ripercuote sull’intero stato di salute del corpo.
I sintomi più comuni di una disbiosi intestinale che peggiora sono:
La barriera intestinale del microbiota
La flora intestinale, quando sana, cra una barriera difensiva, rendendo inospitale il suo ambiente ai patogeni, modifica il ph intestinale e rende inutilizzabili le cellule oggetto di attacco sistemandosi sopra di loro.
Il Microbiota si è creato nei millenni e la sua presenza non è di certo casuale. Fino ad ora si sono rintracciate fino a 500 specie diverse tra virus e batteri che hanno stabilito un rapporto tra loro equilibrato che permette l’assorbimento di svariate sostanze nutrienti estratte dagli alimenti e aumentare la lotta contro le malattie. Il Microbiota è simile a un “Piccolo Mondo” a protezione della vita dell’intero organismo. La Naturopatia, da sempre, l’ha indicato come la base principale della salute dell’intero organismo.
Quando la composizione della flora batterica si altera, per i motivi indicati prima, i batteri benefici diminuiscono di numero e quelli nocivi crescono. Si rende difficile l’elaborazione e destrutturazione completa del contenuto intestinale prima dell’espulsione. La fermentazione diventa squilibrata e genera putrefazione, cambia la temperatura intestinale, la mucosa si infiamma, col tempo il colon si impregna di sostanze nocive infiammandosi a sua volta e questa infiammazione si trasferisce al resto del corpo, diminuendo le difese immunitarie.
La permeabilità intestinale è dimostrato da diversi studi essere dipendente dalla composizione dei batteri intestinali. Il Microbiota compromesso interferisce negativamente la produzione degli enzimi preposti alla digestione e squilibra in modo devastante lo stato della chimica intestinale coinvolgendo il PH, la produzione di vitamine, peptidi e batteri. Inoltre è in grado di alterare la produzione di enzimi che circondano gli enzimi cellulari che stazionano sui microvilli. Questi garantiscono la digestione fisiologica e la capacità di essere selettivi nel passaggio dei micronutrienti nel flusso sanguigno. Una barriera intestinale malata e alterata non garantisce il blocco di macromolecole che per composizione e grandezza scatenano reazioni immunologiche. I Villi sani garantiscono una forma di sigillo tra le proteine delle diverse cellule.
Interrompendosi la funzione di barriera, le macromolecole che riescono a superarla contribuiscono a favorire reazioni immunologiche, come le malattie autoimmuni e infiammatorie. I materiali inquinanti che introduciamo nell’intestino interagiscono con la matrice proteica, ne alterano la forma fisica e aumentano la permeabilità fino a causare sintomi, segni definitivi di patologie.
Queste sostanze una volta che entrano nel flusso sanguigno devono essere comunque eliminate dagli organi preposti, come il fegato e i reni. A seconda delle quantità sovraccaricano il lavoro di questi organi che devono scegliere di eliminare queste molecole in eccesso a discapito del normale lavoro di depurazione e ricostruzione cellulare. Si crea così un “carico tossinico” eccessivo che può generare:
Malattie Autoimmuni
Intolleranza al lattosio
La Lattasi viene prodotta nei villi intestinali e trasforma il Lattosio in glucosio e galattosio, nell’intestino di chi conserva attivo il gene LTC, che non si spegne con lo svezzamento. In tutti gli altri intolleranti al lattosio per la mancanza del gene, se i villi sono alterati, non si produce la lattasi e si hanno gli episodi di falsa intolleranza al lattosio.
Sintomi della permeabilità intestinale
Alla permeabilità intestinale sono fatti risalire una varietà di sintomi molto diversi tra loro. L’ansia, la depressione, la sindrome dell’iperattività, dolori alle giunture e ai muscoli, cefalea, la sindrome della stanchezza cronica, l’intestino irritabile, la stipsi e la diarrea, alterazioni dell’attività tiroidea.
Idrocolonterapia e Disbiosi
Da sempre, i documenti più antichi risalgono a circa 3000 anni or sono, l’uomo ha usato l’acqua per curarsi. Ancora di più nel caso dei problemi intestinali e non solo. Era chiaro che gli “Umori” del corpo avevano nell’intestino un passaggio importante. Come sempre stato chiaro in tutte le ere storiche che l’Acqua sia la componente principale ed indispensabile della vita. Gli enteroclismi sono da considerarsi come una delle prime forme di cura.
Nella visione Naturopatica moderna l’acqua, per le sue qualità insostituibili per la vita, viene usata anche per ripristinare le normali qualità eubiotiche dell’intestino. Questo avviene attraverso l’Idrocolonterapia, un lavaggio intestinale dolce e delicato che aiuta ad estrarre con efficacia scorie e tossine dal colon. L’Idrocolonterapia disintossica, sgonfia la pancia, limita i danni dei disturbi intestinali, offre al colon una possibilità di autorigenerazione più rapida di qualunque altra possibile terapia. Di conseguenza può essere utile a far regredire sintomi e disturbi non direttamente collegati al colon. E questo in assenza di sforzo o dolore e, ancora meglio, senza l’utilizzo di farmaci. L’Idrocolonterapia è a tutti gli effetti un rimedio naturale per la salute dell’intestino e dell’intera salute.
Gli effetti benefici dell'idrocolonterapia
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Come fare la preparazione per idrocolonterapia?
Il lavaggio del colon con l’Idroclonterapia è il punto culminante del trattamento, il momento clou in cui si interagisce direttamente con l’organo per il suo benessere.
Come si effettua la preparazione per l’Idrocolonterapia.
Con oltre 27 anni di esperienza nella erogazione di sedute di Idrocolonterapia, possiamo dire che i giorni precedenti e quelli seguenti sono parte integrante del trattamento, in quanto possono amplificare la qualità del risultato.
Nel caso di persone in buono stato di salute e senza disturbi evidenti.
Nei giorni precedenti il trattamento, almeno 3, è utile assumere degli integratori che rendano le feci più morbide e disponibili all’evacuazione.
Come succo d’Aloe, Psillio, bere circa 2 litri di acqua al giorno per mantenere l’intestino ben idratato. Possono essere utili anche altri accorgimenti come:
Alimenti consigliati
Si tratta di indicazioni generali per non appesantire ulteriormente l’intestino e facilitare il trattamento.
Sarà possibile effettuare il lavaggio del colon più velocemente.
Riassumendo.
Nei 3 giorni che precedono il trattamento di Idrocolonterapia è buona pratica avere un’alimentazione leggera, pasta e riso accompagnati da verdure insaporite, senza sughi complessi. Se non si è vegetariani, consumare con moderazione carni bianche alla griglia, come tacchino, pollo o, in alternativa, pesce bianco con verdure stufate ed insaporite con gli aromi mediterranei timo, basilico, origano, pomodoro ecc. Se possibile eliminare i dolciumi. La frutta in piccole porzioni.
Importante assumere circa 2 litri di acqua semplice durante la giornata. Manterere l’organismo idratato aiuterà il trattamento.
Se lo si desidera nelle 2 sere precedenti l’assunzione di una dose polvere di Psillio, oppure gel, o di un’altra fibra conosciuta, preparerà le feci ad essere morbide e meglio evacuabili, rispondendo meglio all’idrocolonterapia.
Nel caso di programmazione di più sedute, è consigliato ripetere ogni volta la preparazione, la sera precedente.
Cosa fare il giorno della idrocolonterapia?
La mattina dell’appuntamento per il trattamento la colazione deve essere leggera, preferibilmente semi-liquida, tè, tisane e qualche fetta biscottata.
Se l’appuntamento è fissato per il pomeriggio, il pranzo si limita a della pasta o riso, accompagnato da verdure e abbondante assunzione di acqua. Bisogna evitare che si creino digestioni lente e difficili o intoppi nell’intestino.
Giungere all’appuntamento senza introdurre alimenti per almeno 2 /3 ore.
Per i giorni seguenti si verificherà la possibilità di assumere i fermenti più adatti alla singola persona. Perché ogni intestino è diverso e richiede specifici interventi.
Cosa mangiare dopo la idrocolonterapia?
Quale alimentazione seguire dopo una seduta di idrocolonterapia a Milano?
Dopo l’Idrocolonterapia è consigliato seguire una dieta molto equilibrata, prevalentemente proteica, ricca di fibre, eliminando zuccheri, eccitanti come il tè e il caffè che sono alimenti acidificanti. Evitare di assumere alimenti o bevande fredde, tenendo l’addome al caldo non esponendosi ad correnti di aria fredde.
L’Idrocolonterapia è considerata una occasione buona per migliorare le abitudini poco o lo stile di vita non corretto che ha creato il bisogno di richiedere il trattamento.
Cosa mangiare dopo l'Idrocolonterapia
Queste sono indicazioni di tipo generale applicabili da tutti.
Per una visione più personale è possibile prenotare una consulenza Naturopatica con Simona Vignali.
STUDI SCIENTIFICI
Colonic hydrotherapy: A review of the available literature - Complementary Therapies in Medicine