La menopausa per le donne rappresenta un momento di grandi cambiamenti e sconvolgimenti; ecco i consigli della ginecologa Rossella Nappi per entrare al meglio in questo nuovo assetto ormonale.

Le fasi della menopausa

I ginecologi chiamano questa fase delicata “transizione menopausale” e la dividono in tre momenti:

• Premenopausa: iniziano i primissimi segni di anarchia del ciclo;
•  Perimenopausa: la parte più dura;
•  Postmenopausa.

Ma c’è un modo di vivere questo momento della vita in modo meno traumatico?

I consigli di Rossella Nappi per affrontare al meglio la menopausa

Secondo la ginecologa Rossella Nappi ci sono diversi accorgimenti e terapie in grado di aiutare le donne in questo importante periodo.

Nel suo libro “Sulla cresta dell’onda. Cavalca la tempesta della menopausa per vivere bene, in forma, a lungo” (Fabbri Editori, su Amazon disponibile un estratto da leggere) rileva che la menopausa, in ambito medico-scientifico, deriva dal greco “climaterio” che significa “scalino” il quale rappresenta un momento di passaggio da superare per avere accesso a qualcosa di nuovo.

La Nappi propone soprattutto di cambiare prospettiva e vedere la menopausa come un momento di transizione da affrontare con consapevolezza e tranquillità.

Come affrontare (e dominare) la tempesta della menopausa

Prevenzione

Non tutte le donne vivono la menopausa nello stesso modo, alcune hanno pochi sintomi e di conseguenza lo sopportano meglio sia dal punto di vista psicologico che relazionale e sociale. Altre possono avere sintomi severi e precoci, nocivi per la salute. Resta comunque fondamentale per tutte, la prevenzione, soprattutto dopo i 50 anni, periodo in cui è necessario stare attenti a problemi metabolici, cardiovascolari, ossei, oncologici, emotivi e cognitivi.

Ormoni

Le donne affrontano molte modificazioni interne che hanno l’obiettivo di rispondere perfettamente alle richieste biologiche della maternità;

• Gli estrogeni sono legati alla carica energetica, che a livello cellulare attiva la nostra macchina biologica;
• il progesterone porta calma e protezione, pone le condizioni necessarie per la fecondazione e regola l’azione degli estrogeni, per tutelare una possibile gravidanza;
• gli androgeni sono i diretti responsabili dell’eccitazione e del piacere sessuale.

L’azione bilanciata degli i ormoni sessuali porta ad un equilibrio da cui derivano benessere o malessere, salute e malattia in tutte le fasi della vita di una donna.

Non esiste un caso uguale all’altro

Non è possibile delineare una terapia valida per tutte, però ogni donna insieme alla sua ginecologa o ginecologo, può trovare la sua strada per affrontare al meglio l’evento. L’autrice scrive: “Si parla dunque di terapia ormonale sostitutiva (Tos), strategie terapeutiche alternative e stili di vita virtuosi”.

Bisogna diffidare della Tos?

Rossella Nappi afferma che i farmaci a base di ormoni sono spesso vissuti come qualcosa di dannoso:

“Un tempo”, spiega, “i farmaci ormonali erano basati su dosaggi massicci e su molecole molto meno evolute di quelle di oggi, a cui si associavano non pochi effetti collaterali. Le cose però sono cambiate, i farmaci sono stati perfezionati per dare il meglio in termini di efficienza ed efficacia, mantenendo il dosaggio più basso possibile”.

L’esperta rileva che, per altre problematiche, le persone accettano serenamente le cure ormonali: “Il nostro compito è compiere una valutazione rischi-benefici ponderata, basata sulle caratteristiche della donna che abbiamo di fronte”; ed aggiunge che non c’è motivo di sentirsi in difetto nel ricorrere alla Tos per ottenere i benefici necessari a breve e lungo termine.

Menopausa senza ormoni

Per chi non può o non ha bisogno di ricorrere alla Tos esistono dei rimedi alternativi; si tratta di integratori, prodotti fitoterapici e formulazioni nutraceutiche, tuttavia raramente sono convalidate dalla letteratura scientifica poiché in pochi casi mostrano un’efficacia tangibile.

I fitoterapici per la cura delle vampate di calore, ad esempio, non sono efficaci su tutte le donne. esempio, ma esistono dei farmaci ad azione psicoattiva, che curano sia sintomi vasomotori che depressione, ansia e cefalea.

Stili di vita virtuosi

Ci sono delle buone pratiche che, pur non sostituendosi a farmaci e terapie, possono affiancarsi positivamente alle cure.

Le abitudini per contenere i sintomi vasomotori consistono nel limitare l’uso della caffeina, ridurre al minimo il consumo di alcolici e superalcolici, abolire il consumo di sigaretta.

Anche l’attività fisica è importante: il nordic walking, il trekking, lo sci di fondo, la camminata veloce, il nuoto, il ballo, il pilates, lo yoga, le arti marziali e l’allenamento funzionale sono discipline validissime.

Per quanto riguarda l’equilibrio psico-fisico, l’agopuntura, la riflessologia, la massoterapia, l’osteopatia e le tecniche di consapevolezza e di meditazione si dimostrano molto utili. “Consolidare il potere dell’unità mente-corpo attraverso percorsi alternativi o integrativi è del resto un approccio non farmacologico molto utile in tante condizioni cliniche”, conclude la ginecologa.