Pane e pasta, quando scegliere quelli con meno carboidrati e più proteine

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Pane e pasta, quando scegliere quelli con meno carboidrati e più proteine

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Pane e pasta, quando scegliere quelli con meno carboidrati e più proteine

Questo tipo di prodotti si compone sia di farine tradizionali sia di semi e cereali; è un alimento ricco di nutrienti, ma anche di calorie; ecco alcuni consigli per tenere sotto controllo la quantità giornaliera se l’obiettivo è dimagrire.

Il pane proteico a lunga conservazione

Nella grande distribuzione e nei laboratori artigianali c’è molta offerta di pane proteico, ovvero sfilatini e pagnotte arricchiti di cereali, frutta a guscio e semi. In questi prodotti la componente di proteine è più alta grazie ad ingredienti come: soia, ceci, avena, farro, e il contenuto di carboidrati inferiore al tipo tradizionale (utile soprattutto in questo periodo di spese “a lunga conservazione”).

La domanda che ci poniamo è se sia un vantaggio per la dieta. Michela Barichella, nutrizionista dell’Università degli studi di Milano e responsabile medico dell’unità di Nutrizione Clinica Asst-Pini-CTO di Milano, spiega: “È una delle tante varianti offerte dalla panificazione, da consumare valutando bene tutti i componenti, a partire dall’apporto calorico”.

Quindi vanno bene ogni tanto?    

Secondo i nutrizionisti il pane da consumare con regolarità dovrebbe essere quello fatto con farine integrali, poiché è composto da una percentuale di fibra più alta con effetti positivi sul metabolismo dei grassi. La nutrizionista rivela che: “Tutte le altre versioni, dal pane bianco a quello arricchito con altri ingredienti possono essere una buona alternativa per una consumazione saltuaria, anche perché l’apporto calorico non è trascurabile, come pure il contenuto di grassi”.

Va letta bene l’etichetta dunque?

«Sì, è fondamentale e vale per il pane come per gli altri prodotti da forno. Questi cibi hanno un contenuto elevato di condimenti che lo rendono piacevole al gusto ma, visto che si tratta spesso di oli e grassi, hanno anche parecchie calorie.

Vale anche per il pane a lunga conservazione?

In questo tipo di prodotti sono presenti conservanti, spesso alcol e sale aggiunto per renderlo saporito. “Si possono alternare al pane fresco, che se oggi è più complicato acquistare ogni giorno, si può surgelare visto che il freddo mantiene le sue caratteristiche”, continua la nutrizionista.

Ma il pane con cereali dovrebbe avere meno carboidrati quindi è più adatto alle diete ipocaloriche?

Anche in questo caso, la risposta è nell’etichetta, si può, infatti, vedere se la quota di carboidrati non è molto minore rispetto a un prodotto simile fatto con farine semplici, e l’apporto finale di calorie può essere superiore”. L’errore che si fa più spesso è quello relativo ai prodotti light: se ne mangiano troppi pensando che non facciano ingrassare.

Ma i prodotti proteici non sono nati per le diete ipocaloriche?

Barichella afferma che è necessario innanzitutto fare una distinzione tra i prodotti in vendita nella grande distribuzione e quelli consigliati dai medici.

Gli alimenti che vengono assunti sotto prescrizione medica, contengono una quota molto elevata di proteine e sono pensati per le diete di tipo chetogenico che intervengono sul metabolismo dei grassi e sfruttano i chetoni per ridurre la fame; questo tipo di regime alimentare non è assolutamente adatta al fai da te e deve essere prescritta e seguita da uno specialista.

“Queste diete, che non servono solo per dimagrire ma possono avere indicazioni terapeutiche, per esempio nel trattamento di alcune forme di epilessia o emicrania, devono essere calibrate sul singolo paziente per evitare danni renali da un eccesso di proteine, e inoltre devono essere completate con integratori per compensare le carenze di vitamine e minerali”.

Quindi non servono se si vuole perdere qualche chilo?

La nutrizionista rivela che funzionano ma bisogna farli rientrare nel bilancio calorico quotidiano ridotto:

“Per aumentare la quota di proteine forse è preferibile sostituire i primi piatti a base di carboidrati con i secondi tradizionali di carne e pesce, che garantiscono anche proteine di valore biologico maggiore rispetto a quelle fornite da cereali e legumi, o yogurt. Anche se, per esempio, in quello di tipo greco la quota di proteine è molto alta rispetto alle calorie”.

E la pasta proteica?

Il ragionamento è lo stesso, per quanto riguarda il consumo quotidiano è preferibile la pasta integrale. Si può variare con legumi e cereali aggiunti al tradizionale grano ma bisogna stare attenti all’etichetta e valutare le calorie.

Barichella continua dicendo che questi prodotti sono comunque una buona alternativa per chi consuma cibo vegetariano o per chi, per motivi di tempo, sceglie il piatto unico, l’importante, però, è scegliere un condimento leggero come le verdure.

In alcuni tipi di pasta proteica c’è glucomannano, aiuta nelle diete?

Il glucomannano è un polisaccaride che si lega all’acqua ed aumenta di volume, aiuta a raggiungere la sazietà e favorisce il transito intestinale. “

Viene usato come coadiuvante in alcune diete ma è necessario usarlo in modo corretto, bevendo la giusta quantità di acqua, altrimenti diventa controproducente. Ma per un apporto adeguato di fibra, anche in un regime alimentare ipocalorico, è sufficiente portare in tavola con regolarità pane e pasta integrali e non far mancare mai verdura e frutta fresca, ancora più indispensabili oggi con lo sport e la mobilità ridotta” conclude Michela Barichella.

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