Stitichezza
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Stitichezza, sintomi stipsi, cause, rimedi naturali, cura stitichezza. A cura di Spazio SoloSalute centro irocolonterapia Milano
La stitichezza è uno dei disturbi intestinali più diffusi e colpisce uomini e donne a ogni età. Spesso viene però sottovalutata, a causa della grande disinformazione che riguarda la stitichezza, i sintomi, la definizione di stipsi e la pericolosità di questo disturbo. Ecco le cause, quali rimedi naturali scegliere e la cura per stitichezza secondo la medicina. Per esempio, le riceche più recenti consigliano la idrocolonterapia. A Milano provala a Spazio SoloSlaute.
Cosa si intende per stitichezza o stipsi?
Tutti, prima o poi, incontriamo difficoltà nel liberare l’intestino dalle feci che, giorno per giorno, vengono prodotte al suo interno. Un giorno, all’improvviso, seduti sul water, sperimentiamo la sensazione di non riuscire a svolgere qualcosa che fino al giorno prima avveniva “spontaneamente”.
Ecco, abbiamo incontrato la parola STITICHEZZA.
Di solito non ci si preoccupa tanto, si sa che prima o poi questa azione deve avvenire e che se proprio non riusciamo ci sono i “lassativi” che riescono a sbloccarci. Una generale mancanza di informazione corretta ci impedisce di comprendere cosa realmente avviene all’interno del nostro intestino.
L’INTESTINO QUESTO SCONOSCIUTO
L’intestino è collegato alla NON considerazione che abbiamo del suo prodotto, le feci, chiamate comunemente anche cacca o merda, parola che nell’uso popolare si è caricata di un significato negativo, che l’ha allontanata dall’interesse a conoscerla.
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Diagnosi della stitichezza o stipsi
COME SI FA LA DIAGNOSI DI STITICHEZZA O STIPSI?
Eccoci a quel giorno che non riusciamo a liberare l’intestino. La stipsi si manifesta come l’impossibilità in un dato momento di espellere le feci. Si crea il paradosso che più le feci stazionano nell’intestino, più si asciugano e meno riescono ad uscire.
In generale, escludendo cause funzionali più gravi o malattie specifiche, lo stile di vita inappropriato ne è la causa principale. Cosa si intende? Tutto inizia con l’alimentazione squilibrata, la bassa assunzione di acqua durante la giornata, il consumo di poca frutta e verdura, scarsa o nulla attività fisica, che significa sedentarietà. Oppure si può manifestare a causa di cambiamento di abitudini, come nel caso di viaggi in luoghi con condizioni climatiche diverse da quelle abituali. Ancora; l’uso di farmaci che intervengono sulla funzionalità intestinale, oppure se sono riscontrabili disturbi o malattie gastrointestinali, come la Sindrome dell’intestino Irritabile. Anche nel caso di lunghi periodi di allettamento, vuoi per malattia o anzianità. Anche lo Stress riveste una importanza decisiva nella vita del nostro intestino. Credo che tutti almeno una volta abbiano subito dei giorni di stipsi stitichezza in un momento particolarmente pieno di tensione emotiva o nervosa.
DUE TIPI DI STITICHEZZA
In generale si possono identificare due modalità che provocano la stitichezza.
Stitichezza Primaria determinata:
- da un transito più lento
- da una modifica della espulsione
Stitichezza Secondaria determinata da:
- Uso abnorme di farmaci, come derivati dell’oppio
- Farmaci Anticolinergici, antagonisti Aceticolina, come Atropina, scipolamina, Solifenacina, darifenacina, ossibutinina, triesifenidile. Sono farmaci antispastici, contro Spasmi gastrointestinali, vescica iperattiva, nausea e vomito, tremori parkinson, antiasmatici, anti bronchite cronica.
- Antispastici
- Diuretici
- Antidepressivi
- Antistaminici
- Malattie connettivali, a causa di batteri, del sistema neurologico, del metabolismo
- Disturbi mentali o psichiatrici
STITICHEZZA EVACUATIVA
La prima è dovuta a una difficoltà “tecnica” che frena l’espulsione del contenuto intestinale. Si percepisce un limite a livello anale, si prova diverse volte al giorno o nella stessa seduta, anche di fronte a poca quantità, si insiste per la sensazione di non aver fatto abbastanza, come se ci fosse sempre “qualcosa”. Si consiglia l’uso di prodotti che “stimolino” e “lubrifichino”.
TRANSITO RALLENTATO
La seconda qualcosa si fa, ma avviene lentamente e in modo incompleto. Non si percepisce il desiderio di liberarsi, le feci sono piccole e dure, a volte di forma rotonda, “capra”. In questo caso è necessario qualcosa che stimoli la “motilità” intestinale, l’alimentazione deve essere adattata ed eventualmente corretta per facilitare la discesa delle feci, un prodotto che stimoli le contrazioni intestinali.
Questa differenziazione è decisiva per comprendere quale parte dell’intestino accusa dei problemi e, inoltre, indica la scelta dell’intervento che richiederà soluzioni diverse.
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