Che cos'è la colonscopia?

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Che cos'è la colonscopia?

Colonscopia: preparazione, definizione, fa male, dieta. A cura di Spazio SoloSalute centro idrocolonterapia Milano

Una delle domande più frequenti quando si parla di pulizia del colon e disturbi intestinali è se la colonscopia è la stessa cosa dell'idrocolonterapia. In realtà sono 2 trattamenti molto diversi, ecco allora la definizione di colonscopia, cos'è, come funziona, come si fa la preparazione per colonscopia e tutte le domande su questo trattamento.

Che cos’è la Colonscopia?

La colonscopia è un esame diagnostico

La colonscopia è un esame diagnostico, gastroenterologico di tipo medico con il quale l’operatore può esplorare l’interno delle pareti della parte finale dell’intestino, colon, che è costituita, in ordine di risalita, da Retto, Sigma, Colon discendente, Colon trasverso, Colon Ascendente e Cieco

La funzione diagnostica della colonscopia

E’ uno degli esami più importanti e richiesto frequentemente, perché partecipa alla diagnosi di tutte le malattie che interessano il colon o, come si dice nella vita quotidiana, l’intestino.

In particolare è decisivo nella diagnosi delle seguenti malattie:

  • Diverticolosi e diverticoliti
  • Tumore del colon retto
  • Presenza di polipi intestinali
  • Infiammazioni in genere
  • Ulcere

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Quale parte dell'intestino si esamina con la colonscopia?

Il Colon cos’è e come è fatto?

Il Colon sigmoideo è la parte finale dell’intestino crasso, quella di cui si parla di più, e con la quale siamo in contatto ogni giorno, provvedendo all’espulsione del contenuto finale dell’intestino.

Le parti del colon esaminate con la colonscopia

Si divide in:

Ano: anche apertura anale, è lo sbocco ultimo dell’apparato digerente che emette all’esterno le feci, nell’atto della defecazione. In realtà, oltre ad espellere, controlla attraverso il suoi muscoli, muscolo sfintere anale interno ed esterno, anche la tenuta verso l’esterno e collabora attivamente per l’emissione. Attraverso di lui passano anche i gas prodotti all’interno. È lungo circa 4 cm, di forma cilindriforme, è separato dall’uretra, per l’uomo, e dalla vagina nella donna, dal muscolo trasverso del perineo.

Sigma: risalendo dall’ano, verso l’interno, si trova la parte finale dell’intestino Crasso a forma di doppia s, da cui sigmoidale. È compreso tra il colon discendente e il retto. Il sigma si differenzia dal resto del colon per non possedere “austrature”, le fasce muscolari circonferenziali. Possiede diverse lunghezze a seconda dell’individuo e varia anche per forma. Il Peritoneo lo avvolge completamente e si ancora alla parete posteriore da un legame, meso, a forma di ventaglio, chiamato Mesocolon sigmoideo.

Possiede una discreta quantità di appendici epiploiche, anche omentali, che sono piccole sacche di peritoneo ripiene di lipidi, locate lungo il tenue, il colon e la parte più alta e superiore del retto.

Da notare che è in contatto diretto con il grande omento, con l’arteria e la vena iliache esterne, l’arteria e la vena genitali sinistre, il nervo genitofemorale, il nervo otturatore, il plesso sacrale, l’uretere sinistro, il muscolo grande psoas, iliaco e piriforme, la vescica e il dotto efferente nel maschiele e con l’utero e l’ovaio sinistro nel femminile.

Colon discendente, colon trasverso e colon ascendente: superato il sigma, si trovano le porzioni più corpose e lunghe del colon che portano, correndo lungo lo stomaco, alla fine dell’intestino il cieco, che è la parte finale del colon. Nel Cieco, si riversa l’intestino Tenue tramite la valvola “Ileo cecale”.

Nel fondo del Cieco si trova l’ Appendice vermiforme. Il Tenue, di norma, riversa circa 2 litri del suo contenuto reso fluido nel Cieco e la Valvola Ileocecale muscolare, si occupa di non far refluire al contrario il “Chilo”.

Il Colon è la parte finale del canale digestivo. Possiede una struttura “gibollare”, a forma di tubo, è lungo circa 1,5 metri, ma è variabile rispetto al singolo individuo, come peraltro avviene per l’intestino tenue che lo precede.

Il Colon, la parte dell’intestino più conosciuta, è un organo vitale per il mantenimento della salute personale e a volte è necessario esaminarlo per poter diagnosticare o prevenire qualche disfunzione deleteria per la vita stessa.

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Quando fare la colonscopia?

QUANDO È NECESSARIO E OPPORTUNO EFFETTUARE L’ESAME?

Questa è la prima domanda che sorge. La Colonscopia può essere effettuata, ad esempio, dopo i 50 anni di età all’interno di un Check up di controllo. Infatti i fattori di rischio per la salute dopo i 50 anni subiscono un incremento a volte notevole, come nel caso del Cancro del Colon-Retto.

Diverse Regioni propongono degli screening alla popolazione in modo da “anticipare” eventuali diagnosi con un grande beneficio per la vita dell’individuo e un abbattimento delle spese a livello sociale. Prevenire costa alle casse della sanità molto meno che curare una malattia conclamata.

Uno dei sintomi è la presenza di sangue occulto nelle feci. Le tipologie di sangue reperibile nell’Ano o nel retto sono 2. La Proctorragia, o sanguinamento rettale, che presenta un sangue dal colore rosso vivo. Di norma è ben visibile, nella carta igienica, nelle pareti della tazza e negli indumenti intimi. Inoltre non modificano il colore delle feci e sono ben visibili.

Di norma può essere causato dalle ragadi o emorroidi esterne, infiammate e dolorose.

A seconda della situazione soggettiva, il proctologo potrebbe ritenere opportuno proporre una colonscopia o tradizionale, tramite l’inserimento di un tubicino con telecamera, che risale dall’ano l’intestino crasso, oppure in forma robotica che senza creare sfregamenti con le pareti del colon permette di non usare sedazione chimica,essendo assolutamente indolore. Un altro esame opportuno potrebbe essere la gastroscopia.

A monte il sanguinamento e la presenza di sangue rosso vivo nelle feci può essere causato da una molteplicità di agenti scatenanti come:

  • emorroidi
  • ragadi
  • fistole
  • proctite (infiammazione della mucosa rettale)
  • polipi del colon
  • gastroenterite (infezione della mucosa intestinale)
  • tumore del colon-retto

La presenza di sangue nelle feci può essere dunque un sintomo collegato alla presenza di Cancro al colon. Nel caso assenza di sangue occulto nelle feci, sempre nelle età superiori ai 50 anni, la Colonscopia è consigliata una volta all’anno per non perdere il vantaggio preventivo ottenuto con il primo esame che crea un precedente misurabile.

La colonscopia è dolorosa?

LA COLONSCOPIA È DOLOROSA?

La Colonscopia si considera un esame fastidioso che per alcuni può presentare una qualche forma di dolore. Viene eseguito con l’ausilio di una sonda endoscopica che per superare l’ano, il retto e giungere al vero e proprio Colon, richiede una leggera spinta manuale. Si possono urtare le pareti del Colon e dunque procurare dolore. Per questo viene eseguita sempre una certa dose di sedazione.

Durata della colonscopia

QUANTO DURA UNA COLONSCOPIA?

I tempi medi sono dai 15 minuti a 30 minuti massimo.

La lunghezza del tempo può essere condizionato da diversi fattori.

  • Rimozione di polipi (polipectomia)
  • Prelievo di campioni, biopsia
  • Che il paziente abbia eseguito una buona prassi preparatoria
  • La forma del Colon che spesso varia
  • Possibili strozzature nel colon, come le stenosi

Quali sono le controindicazioni della colonscopia?

RISCHI NELLA COLONSCOPIA

La possibilità di incappare in qualche rischio è compreso in molti esami medici di questo tipo che comportano una invasività. Nella pratica medica i rischi collegati alla Colonscopia sono soprattutto in linea teorica, i casi di incidente sono prossimi allo zero, vedi le statistiche. Perciò la Colonscopia è ritenuta un esame sicuro.

I rischi teorici sono:

Rischio di perforare l’intestino: rischio possibile nel caso che l’operatore imprima una spinta eccessiva nella penetrazione o nell’avanzamento della sonda, che non rispetti la procedura considerata corretta. Da notare che l’operatore non è mai solo, lavora con infermieri specializzati e di norma con altri medici, come l’anestesista, si tratta di un piccolo team in grado di notare irregolarità.

Rischio di strumenti infetti: come prassi consolidata in tutti gli ospedali gli strumenti vengono sterilizzati più e più volte, da personale diverso che a sua volta viene controllato da altri responsabili. L’eventualità di una contaminazione batterica è molto remota.

Rischio di emorragia: se un individuo soffre di particolari problematiche legate alla coagulazione del sangue, non è opportuno che si provveda ad operazioni come la rimozione di un polipo. Tutto questo viene scongiurato dalla diagnostica precedente attraverso l’analisi del sangue e altri esami specifici.

Come fare la preparazione per colonscopia?

COLONSCOPIA PREPARAZIONE

Per poter eseguire una Colonscopia a regola d’arte è necessario effettuare una preparazione il più accurata possibile. In primis va garantita la massima pulizia da tutti i residui della digestione contenuti nel Colon. 

Per ottenere che l’intestino sia pulito e libero, e permettere all’operatore di osservare col massimo agio le sue pareti, gli strumenti che si propongono sono:

  • Dieta
  • Lassativi
  • Idrocolonterapia

Quale dieta seguire e cosa mangiare prima della Colonscopia?

E’ giusto sottolineare che è il paziente a dover garantire di seguire in modo scrupoloso le indicazioni che gli vengono consegnate. La dieta alimentare è alla base della buona riuscita 

dell’esame. E’ opportuno che la dieta inizi almeno 3 giorni prima della seduta di Colonscopia.

Deve essere povera di fibre, che in linguaggio tecnico viene chiamata priva di scorie.

Da eliminare: tutti i cibi che contengono semi, frutta, verdura, cereali e legumi, spremute, frullati e tisane.

Sono permessi: carne magra, pesce, latticini e formaggi freschi, uova, brodo di carne, camomilla e tè.

Nelle 6 ore precedenti l’esame non è possibile consumare alimenti di alcun tipo, né solidi, né liquidi. La cena precedente è completamente liquida.

Quali lassativi si usano per colonscopia?

I lassativi vengono prescritti per l’assunzione in casa. La prima assunzione deve avvenire nel primo pomeriggio e la seconda nel tardo pomeriggio.

Ogni persona deve essere chiara col proprio medico per trovare il lassativo giusto rispetto alle personali condizioni, per scegliere quello più adatto e tollerabile.

Quali sono i vantaggi di fare la preparazione per colonscopia con idrocolonterapia?

Idrocolonterapia: tecnica per effettuare la Colonscopia senza preparazione

E’ oramai consolidata la pratica dell’Idrocolonterapia, o pulizia del colon, in inglese “colon wash” come tecnica che permette di evitare l’uso di lassativi e anche la dieta specifica che classicamente si prescrive.

Attraverso l’uso di un macchinario tecnico, passivo e non elettrico, il paziente potrà effettuare un profondo lavaggio del colon. La tecnica è indolore, veloce e totalmente sicura. Con la pulizia del colon effettuato nelle ore precedenti, ci si può presentare sul luogo della colonscopia un’ora prima dell’intervento.

Come funziona la colonscopia con sedazione?

SEDAZIONE

la sedazione è obbligatoria nel caso si effettui la Colonscopia tradizionale. Di solito si adoperano farmaci di tipo ipnotico con lo scopo di rilassare il paziente al punto da rendere l’operazione completamente indolore.

In alcuni soggetti particolarmente sensibili o in uno stato di salute particolare, può essere applicata la sedazione profonda, o anestesia. In questo caso il paziente entrerà in un sonno completo, come si trattasse di una operazione di chirurgia, invece che rimanere sveglio, ma completamente rilassato. Questa è considerata Colonscopia con sedazione

Nota Bene. In questo caso il paziente, qualunque sia la sua età, dovrà recarsi nella sede dell’intervento accompagnato e non potrà assumere impegni legali o guidare veicoli nelle 24 ore successive.

Cosa fare dopo la colonscopia?

DOPO L’ESAME

Ecco, il peggio è passato, si è fatta la Colonscopia, tornati a casa un po’ confusi, seduti sul divano, una delle prime domande che ci si pone è come bisogna alimentarsi dopo la Colonscopia. Persone particolarmente sensibili possono accusare qualche disturbo post intervento e può accadere che l’alimentazione, dopo l’esame, per lenire i fastidi dopo la colonscopia, e questi disturbi, siano in relazione.

Come mangiare dopo la Colonscopia

Tra i disturbi ricorrenti dopo la Colonscopia troviamo o la stipsi o la diarrea, perciò è molto opportuno e consigliato tenere un'alimentazione sufficientemente controllata e attenta.

Se si sono assunti i lassativi, ad esempio, l’intestino, a seconda dei lassativi adoperati, può essere in una situazione di deficienza di alcuni strumenti che gli permettono di funzionare a dovere. Ad esempio il muco protettivo e la flora batterica. Purtroppo è inevitabile che accada, vista l’esigenza da parte del medico di poter osservare le pareti intestinali libera da qualsiasi scoria. 

E’ un discorso complesso, oggi ogni persona ha sviluppato una personale idea della propria alimentazione e gusti diversi insieme alle abitudini soggettive. In tutti i casi vengono sconsigliati:

Cibi grassi, condimenti complessi o troppo speziati, insaccati di ogni tipo a causa del sale e dei conservanti, alcolici, caffé….

Gli alimenti concessi devono essere semplici, leggeri, cotti alla piastra o a vapore o ben cotti. Verdura, legumi, carne bianca, yogurt, frutta, acqua poco e spesso. Da evitare le fritture o carni alla griglia non semplici da digerire. In altre parole l’intestino va aiutato a riprodurre i suoi elementi digestivi che hanno subito un arresto.

Le linee guida sono quelle di non ritornare immediatamente alla solita alimentazione, ma di essere molto graduali nel reintrodurre gli alimenti abituali. Bere spesso e in modo frequente e introdurre un alimento nuovo al giorno. Il tutto rapportato alla stato di salute di base che è diverso per ciascuno.

Disturbi dopo la Colonscopia

I disturbi dopo la Colonscopia sono vari e variabili, sempre a seconda della persona che la pratica. Nella pratica quotidiana sono poco frequenti, ma esistono. Possono essere: sangue, crampi addominali con o meno dolori, e poi diarrea o il suo contrario la stipsi.

Una voce a parte merita il meteorismo e flatulenza, essendo la conseguenza diretta dei gas insufflati durante l’esame per poter allargare il campo di visione della sonda con telecamera.

Le perdite di sangue possono coincidere con la prima defecazione dopo l’esame, come nel caso dell’asportazione di polipi o biopsie. La sedazione può procurare un senso di smarrimento o stordimento e una forma di stanchezza generale. Il corpo deve smaltire i medicinali della sedazione e ci impiega almeno una giornata. Deve essere chiaro che se i disturbi dovessero persistere per oltre 2 giorni il medico curante deve essere subito avvertito.

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STUDI SCIENTIFICI

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